Sanremo e il Caffè: una combinazione d’oro per la cultura italiana Il Festival di Sanremo,
Ma perché sempre più giovani sembrano arrivare alla decisione di tagliare ogni legame con i genitori?
L’hashtag #nocontact sui social raccoglie anche le storie di chi ha deciso di allontanarsi dalla propria famiglia d’origine, sfidando il luogo comune secondo cui i vincoli di consanguineità vadano preservati ad ogni costo.
La scelta di tagliare i ponti comporta spesso enormi difficoltà pratiche oltre che emotive. I giovani che non hanno contatti con i genitori si trovano spesso esclusi da tutele che per molti sono scontate: non riescono a ottenere un prestito, non hanno un garante per firmare un contratto d’affitto, e in alcuni casi non possono nemmeno accedere ai documenti necessari per lavoro o studio, come certificati di residenza o anagrafici. A queste difficoltà si aggiunge l’isolamento sociale, perché il distacco dalla famiglia può significare anche la perdita di una rete di sostegno allargata, come parenti o amici legati al nucleo familiare. A rendere il percorso ancora più arduo è lo stigma sociale che ancora circonda queste scelte. In una società che tende a promuovere il messaggio che la famiglia vada preservata ad ogni costo, chi decide di rompere i legami si trova spesso a fronteggiare giudizi, pressioni e incomprensioni anche da parte di amici e conoscenti. Eppure, nonostante gli ostacoli, sono sempre di più coloro che trovano la forza di allontanarsi da situazioni insostenibili. È proprio la ricerca di comprensione e sostegno uno dei motivi che spinge molti “orfani per scelta” a condividere le proprie storie online, spesso trovando conforto in comunità di persone che hanno vissuto esperienze simili. Su forum come r/EstrangedAdultChild su Reddit, che conta ormai decine di migliaia di iscritti, o nei video condivisi su TikTok, ci si scambia supporto, consigli pratici ma anche un nuovo vocabolario condiviso per descrivere le proprie esperienze. Termini come “no contact”, “low contact” o “narcisistic parents” aiutano a dare un nome a dinamiche spesso difficili da inquadrare, a riprendere il controllo della propria narrativa e a sentirsi meno soli.
Ma perché sempre più giovani sembrano arrivare alla decisione di tagliare ogni legame con i genitori? Da un lato, una crescente consapevolezza rispetto a temi come abusi, traumi e salute mentale, alimentata da movimenti come #MeToo, ha dato a molte persone il coraggio di raccontare esperienze che in passato restavano nell’ombra. Dall’altro, i social media, offrendo spazi in cui confrontarsi e trovare conforto in chi ha vissuto situazioni simili, hanno probabilmente amplificato e accelerato questo fenomeno. Qualcuno potrebbe obiettare che proprio questo genere di influenze online possano spingere le persone, soprattutto quelle più giovani o vulnerabili, a decisioni avventate. Le storie condivise mostrano che nella maggior parte dei casi si arriva a recidere ogni legame solo dopo anni di dolore e tentativi. Non si tratta quasi mai di una decisione presa alla leggera o per un capriccio ma di una scelta estrema per sopravvivere e proteggersi quando niente altro ha funzionato. Certo è che l’allontanamento da genitori tossici, per quanto a volte inevitabile, è un percorso complesso e doloroso. Per chi lo intraprende, il sostegno di una comunità, di amici fidati o di professionisti può rappresentare un appiglio fondamentale. Aprire un dialogo su questi temi, rompendo il silenzio che spesso li circonda, può aiutare non solo a chi vive queste esperienze, ma anche a costruire maggiore comprensione e consapevolezza collettiva.
Cosa ne pensiamo alla Torrefazione Castriocaf?
Le dinamiche che portano a lasciare casa non necessariamente devono essere legate a forme negative di soprusi o altre forme “definite tossiche” che non portano sicuramente ad una vita facile, viceversa ci possono essere delle volontà legate alla forma più sublime e matura che rende qualsiasi essere indipendente ed autonomo, di poter vivere libero e accrescere i sogni di realizzarsi magari una propria famiglia, questo si accentua nelle giovani coppie che spesso sognano di realizzarsi e crearsi una propria famiglia, o nell’ambito della più totale indipendenza, spesso si decide di andare ad abitare da soli, single in particolare, anche se per definizione l’uomo per quanto possa essere “lupo solitario” è difatti un essere sociale che ha bisogno di attenzioni, affetto e condivisione di emozioni.
Il caffè diventa in questo caso anche un modo per incontrarsi a pranzo con la famiglia di origine o per chi vive da solo ad incontrarsi con amici in intimità e dirsi anche problematiche futili o molto interessanti con cui condividere percorsi di vita, per questo suggeriamo sempre di avere una buona scorta sia di caffè macinato oppure nelle forme più moderne in capsule o cialde che garantiscono un aspetto sensoriale legato anche a profumi e confidenze che altrimenti non avrebbero senso in un incontro casuale per strada.
